La negoziazione assistita in materia di controversie di lavoro

La presenza dei soli avvocati in alternativa alle c.d. sedi protette

In caso di vertenza tra datori di lavoro e dipendenti o collaboratori, a decorrere dal 28 febbraio 2023, sarà possibile trovare una soluzione stragiudiziale alla controversia insorta anche attraverso lo strumento della negoziazione assistita.

L’estensione dell’istituto della negoziazione assistita alle controversie in materia di lavoro, operata nell’ambito della più ampia riforma del processo civile, offre, dunque, alle parti una ulteriore opportunità di concludere accordi transattivi non impugnabili ai sensi dell’art. 2113 c.c.

La negoziazione assistita si affianca, infatti, alle possibilità, già previste nel nostro ordinamento, di conciliare le controversie di lavoro presso le sedi e con le modalità previste dai contratti collettivi sottoscritti dalle associazioni maggiormente rappresentative ai sensi dell’art. 412-ter c.p.c.

La nuova norma consente di concludere, con l’assistenza obbligatoria, per ciascuna delle parti coinvolte, del proprio legale e con l’eventuale partecipazione dei consulenti del lavoro, un accordo sottratto al regime di impugnazione di cui all’art. 2113 c.c. al pari di quelli conclusi innanzi al giudice, all’Ispettorato Territoriale del Lavoro, alle commissioni di certificazione ed alle sedi sindacali.

L’esperimento della negoziazione assistita nelle controversie di lavoro rimane, per espressa previsione legislativa, uno strumento facoltativo, non essendo condizione di procedibilità della successiva domanda giudiziale, ma rappresenta una nuova opportunità per le parti di concludere un accordo c.d. tombale, contenente rinunce e transazioni sottratte al regime di impugnazione di cui all’art. 2113 c.c., con i rispettivi legali, riducendo i tempi ed i costi della formalizzazione in una della c.d. sedi protette.

Ultime news

logo verzelli bianco hello world